Star Wars Rebirth: The Power of the Force

Posts written by [DragonKnight]

view post Posted: 19/3/2015, 18:34     Abduction - Scontri e Missioni
Riprese il fucile senza obiezioni. Se quello che il Sith sosteneva era vero, allora era meglio fare in modo che ogni colpo contasse piuttosto che contare su un attacco all'impazzata. Con un ultimo cenno di intesa si avviò nel folto della vegetazione lungo la direzione stabilita e ci volle poco prima che fosse a portata d'udito del bersaglio: li sentiva sghignazzare nei loro linguaggi rochi, e alle risate grasse e sguaiate si aggiungevano di tanto in tanto i gemiti della povera ragazza che continuava ad essere trascinata nella polvere.
Ad un certo punto, i due si fermarono. Jace li teneva sott'occhio, nascosto dietro il fogliame, pronto a cogliere l'occasione giusta, e non dovette aspettare molto prima che il Gamorreano rimettesse in piedi la ragazza e con la grazia tipica della sua razza la legasse ad un albero utilizzando la stessa catena con cui l'aveva trascinata fino a poco tempo fa.
In quel momento il cacciatore potè vederla in faccia: era carina, se il volto e tutto il resto del corpo non fossero stati tumefatti dalle percosse e dalla tortura di essere stata costretta a strisciare a terra contro sassi, spine e chissà cos'altro.
Dalle risate del Gamorreano e del Trandoshano, così come dalla posizione della ragazza, non era difficile intuire cosa sarebbe successo. Per un attimo, stranamente, nella mente del cacciatore passò una sensazione di ribrezzo. Rimase interdetto: aveva visto scene simili a quella non poche volte, al punto quasi da non farci più caso...
Ma di certo non era un bello spettacolo. Se le inclinazioni dei due pirati fossero state diverse, poteva esserci lui al suo posto ed era una prospettiva piuttosto scoraggiante.
Pensò di colpo al suo compagno Sith, un istante, e scacciò il pensiero così velocemente come gli era saltato in testa. No: non era una cosa carina per chiunque.

Dovevano agire in fretta. Finchè il Gamorreano e il Trandoshano fossero stati occupati avrebbero potuto sfruttare il momento migliore per colpire, ma in cuor suo Jace non se la sentiva di lasciare che abusassero di quella povera ragazza per avere un metodo d'ingaggio più efficace. Avrebbe corso qualche rischio in più, ma di lasciar commettere uno stupro così brutale proprio non ne aveva la forza.
Spinse lo sguardo verso il punto dove doveva trovarsi il suo compagno, solo per accertarsi che ci fosse. Aveva detto che avrebbe atteso un'occasione per distrarre il Gamorreano, quindi tanto valeva concentrarsi sull'altro e farlo più in fretta possibile.
Sollevò il fucile: la canna brillò per un attimo al riflesso della luce che filtrava fra le fronte, ma il bersaglio non poteva rendersene conto. Trattenne il fiato e fece fuoco.
view post Posted: 12/3/2015, 20:44     Abduction - Scontri e Missioni
"Lascia stare, l'ho già perquisito." disse Jace vedendo il proprio compagno accennare a cercare qualcosa sul cadavere del pirata.
"Aveva solo questo."
Faceva riferimento al fucile che stava tenendo in mano. Il Sith si sarebbe dovuto accontenare: del resto, anche se poteva non essere in grado di utilizzarlo in maniera efficace, era sempre meglio di niente.
"Se pensi di saperlo usare prenditelo, altrimenti lascialo a me. Vediamo comunque di darci una mossa. Se rimaniamo qui a chiacchierare, quei due non tarderanno a farci visita."
Valutò rapidamente la situazione: potevano aggirarli mentre perdevano tempo con la prigioniera e, sfruttando la copertura della foresta, stringerli tra due fuochi. Se fossero stati abili i nemici non si sarebbero neanche resi conto di quanti fossero i loro aggressori.
"Bene, procediamo così: ci avviciniamo alla loro posizione seguendo percorsi paralleli, e non appena abbiamo l'occasione giusta in cui sono distratti, attacchiamo. Tu prendili da est, io sarò ad ovest. Allora, lo vuoi questo fucile o no?"
view post Posted: 8/3/2015, 21:59     Abduction - Scontri e Missioni
Ascoltò il rapporto del Sith e riflettè per un breve istante. In condizioni normali, di quello che gli era stato riferito gli sarebbe importato poco o niente: di scene come quella, di violenza gratuita e immotivata se non per soddisfare una personale sete di sangue, era stato abituato a vederne sin da quando era piccolo ed il braccio metallico che portava ne era una testimonianza.
Allo stesso tempo, però, sapeva che lì, su quel pianeta sperduto, le sue possibilità di sopravvivenza erano strettamente legate al numero di pirati che avrebbe dovuto affrontare - ed eliminare - se voleva avere un'occasione per andarsene e lasciarsi quella storia alle spalle.
Della prigioniera, tutto sommato, gli importava poco. Da quello che il Sith aveva detto credeva di averla inquadrata come una delle due ragazze che gli stavano vicino quando erano stati rilasciati dalle gabbie, e non le sembrava una gran minaccia quanto, piuttosto, una comune persone impaurita. Quello che importava erano i due carcerieri.
Trandoshano e Gamorreano, fucile ed ascia a sentire il rapporto del suo nuovo alleato.
*Finchè saranno intenti ai loro giochini* pensò *saranno più vulnerabili. Dobbiamo sfruttare quest'occasione.*

"Bene." disse alla fine con decisione. "Cerchiamo di toglierli di mezzo il più presto possibile. Tu hai visto la situazione e ce l'hai sicuramente più chiara di me. Idee? Scenari di approccio? Come possiamo fare per spedirli all'altro mondo senza farci notare?"
Il loro armamentario, notò in quel momento, era piuttosto misero per un assalto pesante come quelli a cui egli era abituato. Un blaster da polso ed un fucile con celle di energia limitate, una vibrolama retrattile attaccata al braccio meccanico, ed un lanciafiamme minaturizzato con carica appena sufficiente per un getto di qualche secondo. Ed un Sith. Tutto sommato, a pensarci, non era poi così male.
view post Posted: 3/3/2015, 20:18     Abduction - Scontri e Missioni
La vista spaziava su una buona porzione di territorio, rivelando quello che Jaden ed il suo compagno già sospettavano: per metri e metri e ancora metri, innumerevoli metri, la foresta continuava ad estendersi a perdita d'occhio in un oceano di verde che in quel frangente aveva ben poco di rilassante.

Appena qualche secondo dopo che il Sith si fu arrampicato, l'armonia del canto degli uccelli che lo circondavano venne improvvisamente spezzata. Qualche fruscio d'ali sommesso proveniente da chissà dove e nuovamente, sotto gli occhi del giovane, sulla vegetazione calò il silenzio. La ragione di quel mutamento improvviso si manifestò quando, da un anfratto della giungla, sbucarono due figure in inconfondibile contrasto con l'ambiente circostante. Il loro arrivo doveva essere stato già percepito dagli uccelli che subito avevano preso il volo, e lo avevano fatto non privi di buone ragioni: i due personaggi che Jaden poteva vedere, senza essere visto poichè gli davano le spalle, erano un grosso gamorreano munito di ascia ed un trandoshano dall'aspetto truce che impugnava un fucile e seguiva il compagno sghignazzando.
Con loro c'era anche qualcun altro. Il Sith non poteva vederlo ma ne sentiva le urle stridule, disperate, come di un animale ferito che venga trascinato via... E la realtà non era troppo diversa: dopo qualche secondo di osservazione il terzo individuo sbucò alla vista e non fu certo uno spettacolo edificante.
Legata per i polsi ad una catena, la cui estremità iniziale era tenuta saldamente in mano dal gamorreano, c'era una delle due giovani umane, completamente nuda, che gemeva e si dimenava mentre veniva trascinata a terra sulla propria stessa pelle, lacerata e insanguinata in ogni dove.
view post Posted: 1/3/2015, 15:09     Abduction - Scontri e Missioni
"Buona idea. Rimarrò qui a coprirti... Non si sa mai."
Mentre osservava il ragazzo apprestarsi a salire sul tronco pensò a quanto sarebbe stato più facile eseguire quell'azione se ancora avesse avuto il suo jetpack, ma no, i pirati gli avevano tolto anche quello insieme a tutte le sue armi e la corazza. Fucile a concussione, blaster pesante, visori, piastre antiblaster, disgregatore, palmare, kit di sopravvivenza, generatore di campo di invisibilità... Gli era stato tolto tutto, lasciandogli solamente il braccio meccanico.
Non che fosse una risorsa da poco, in quell'ambiente, considerando che portava, oltre al blaster da polso, una vibrolama retrattile ed un lanciafiamme minaturizzato. Si trattava comunque di equipaggiamenti che avrebbe dovuto lesinare: i rapitori non erano certo stati così premurosi da lasciargli celle energetiche e a combustibile per le armi, il che significava doversi limitare a sparare solo quando necessario - e a fare in modo che ogni colpo contasse davvero.
Pur essendo in possesso del fucile del pirata da poco ucciso, con una discreta scorta di munizioni, sapeva che non poteva comportarsi come era abituato a fare negli scontri a fuoco. La sua tattica di muoversi in continuazione fornendo autonomamente fuoco di copertura non poteva funzionare, con scorte così lesinate.
Per un istante ponderò l'ipotesi di dare il fucile al ragazzo, ma l'idea venne scacciata così come venne. Ancora non si fidava abbastanza - era pur sempre un Sith - e non era affatto sicuro che fosse in grado di utilizzarlo.
A conti fatti era meglio mantenere la superiorità in termini di armamento, finchè non avesse avuto certezze sulla disposizione del Sith.
view post Posted: 25/2/2015, 20:18     Abduction - Scontri e Missioni
Lo sguardo del ragazzo lo metteva a disagio. Continuava a fissarlo con quell'espressione così imbabolata che lo faceva sembrare un quindicenne alle prime armi con esperienze di prosaico genere e quella situazione, in quelle circostanze, aveva a dir poco del paradossale. Cercò di non pensarci, scacciando via dalla testa qualsiasi tipo di pensiero futile che potesse distogliere l'attenzione dal momento presente, dai rischi che potevano incombere da un momento all'altro sui due.
Era un Sith, adesso ne aveva la conferma. L'intenzione di ucciderlo all'istante tornò più forte di prima - consapevole dell'enorme pericolo che stava correndo semplicemente nell'interloquire con lui, ignaro delle sue capacità - e sparì dopo un breve ragionamento di tipo puramente utilitaristico.
Un Sith era un avversario potente, ma allo stesso tempo poteva essere un potente alleato. Ucciderlo significava avere una possibilità in più per sopravvivere, e allo stesso tempo allearsi con lui poteva rivelarsi la migliore possibilità che avesse per occuparsi dei pirati e andarsene da quell'inferno verde in cui si trovava immerso.
Decise di optare per la seconda opzione - più rischiosa, ma di sicuro dalle prospettive migliori.
"Buon per te." gli disse, indietreggiando quanto bastava per arrivare all'altezza del cadavere alle sue spalle. Senza smettere di puntare il braccio addosso a Jaden, Jace si abbassò e con la mano libera afferrò il fucile che giaceva posato in terra, puntando anche quello verso il ragazzo.
"Se fossi una persona come tante altre, ti avrei ucciso. Mettitelo bene in testa. Ti sto lasciando vivo perchè possiamo esserci utili a vicenda per scappare da questa follia. Cerca di ricordartelo."
view post Posted: 24/2/2015, 20:50     Abduction - Scontri e Missioni
"Che c'è, hai visto la principessa di Theed? In ginocchio!" lo incalzò Jace, piuttosto stupido dalla reazione del ragazzo che sembrava guardarlo con un misto di timore, meraviglia e - quello che più trovava strano - interesse.
Sulle prime gli avrebbe sparato, così, su due piedi. Non era esattamente un fan degli omicidi ingiustificati a sangue freddo ma quella situazione, il trovarsi rapiti da pirati e gettati in una giungla mezzi nudi a fare da prede per una pittoresca ma di sicuro poco divertente caccia, lo stava spingendo oltre qualsiasi limite che nella sua professione di cacciatore non avesse già superato.
Lo scontro col tizio di prima non era stato troppo difficile: lo aveva notato avvicinarsi, aveva continuato a seguirlo di soppiatto, ed infine l'aveva fatto fuori quando si era concentrato sul ragazzo che adesso era di fronte al cacciatore. Doveva ancora prendere completa dimestichezza col braccio meccanico slegato dal resto dell'armatura - e l'aver mancato un bersaglio concentrato a far fuoco su un altro lo dimostrava - ma se l'era saputa cavare.

Adesso doveva decidere cosa fare di chi aveva davanti. Poteva sparare anche a lui, eliminarlo ed avere un contendente in meno in quell'assurda gara per la sopravvivenza che si stava trovando a sostenere, ma notò che in lui c'era qualcosa di diverso.
Era una sorta di aria di determinazione, dettata da qualche talento personale che si era convinti di possedere, che lo faceva sembrare più in gamba di quanto non sembrasse, lì, mezzo nudo, disarmato e con le mani in alto.
Aveva già notato quell'atteggiamento in altre persone che aveva incontrato e sottovalutarlo non aveva mai portato a nulla di buono. Poi, mentre lo guardava, capì: era lo stesso che aveva mostrato segni di notevole rabbia quando il capo dei pirati aveva esibito una spada laser.
Una spada laser rossa. Dovevano esserci ben pochi dubbi, al riguardo.
"Di un po', sei un Sith?" domandò sbrigativo spostando, di tanto in tanto, lo sguardo verso gli estremi del suo campo visivo per accertarsi che non ci fossero minacce in avvicinamento.
view post Posted: 22/2/2015, 21:09     Abduction - Scontri e Missioni
Appena una manciata di passi nel folto della vegetazione, ed una voce secca e perentoria giunse alle spalle del Sith.
"Fermo là. Mani dietro la testa e girati con tutta la calma del mondo."
Se avesse obbedito - e in quell'occasione non sembrava esserci molto da perdere nel farlo - Jaden avrebbe capito cosa era successo in quei pochi minuti di fuoco di cui aveva solo potuto sentire il suono. Alle sue spalle, a pochi metri dal cadavere dell'uomo che prima lo stava bersagliando, stava in piedi un uomo dai capelli scuri e gli occhi color verde acceso, anch'egli come Jaden avvolto in una grossolana tunica di stracci, e puntava verso il ragazzo il proprio braccio meccanico come se fosse un'arma.
Se si fosse voltato, di fatto adempiendo alla richiesta dello sconosciuto, Jaden avrebbe potuto riconoscerlo come colui che aveva tentato di sparare al loro rapitore mentre questo li informava del loro destino appena usciti dalle gabbie.
Avrebbe allora ricordato come quel braccio meccanico celasse un blaster che, a giudicare dal cadavere poco distante, non doveva essere un semplice giocattolo.
view post Posted: 19/2/2015, 16:51     Abduction - Scontri e Missioni
L'uomo si chinò per schivare la pietra e sparò altre due raffiche all'indirizzo del Sith. I colpi non erano precisi, e si infransero al suolo a poca distanza dai piedi del bersaglio: che lo stesse mancando per scarse capacità, o perchè lo volesse mettere ancora più in agitazione, questo Jaden non poteva saperlo.
Con un guizzo il misterioso aggressore si lanciò nuovamente nella vegetazione e lasciò il ragazzo da solo, nel silenzio, la tensione ormai palpabile nell'aria.
Passarono alcuni istanti e l'uomo non sembrava aver intenzione di farsi vivo.
Poi, all'improvviso, altri spari. Il ragazzo non vide i lampi dei laser, potè solo sentirli riecheggiare a est della propria posizione e notò che adesso i suoni sembravano diversi, come se diverse fossero le armi che li stavano producendo.
Un'altra scarica, due colpi dal suono diverso e poi più nulla: il silenzio calò nuovamente sulla giungla, lasciando da solo il giovane Sith.
view post Posted: 16/2/2015, 23:09     Abduction - Scontri e Missioni
La domanda che aleggiava nei pensieri di Jaden trovò rapidamente risposta quando il ragazzo rivoltò il cadavere dell'alieno dalla pelle verdastra, esponendo all'aria due ferite sul petto, le inconfondibili bruciature che solo un blaster poteva produrre.
Potè osservarle solo per un momento, non di più.
Nel momento esatto in cui le vide, un fascio di luce rossa saetto nell'aria e centrò il cadavere sotto di lui, mancando la schiena di Jaden per appena una manciata di centimetri.
Non c'era più dubbio: era una trappola e colui che l'aveva tesa era alle spalle del Sith, a qualche metro di distanza, immerso nella vegetazione ma abbastanza visibile mentre imprecava e puntava nuovamente il fucile all'indirizzo della sua preda.

Edited by [DragonKnight] - 17/2/2015, 14:47
view post Posted: 2/2/2015, 21:52     Abduction - Scontri e Missioni
Il silenzio calato su quella parte della foresta era irreale, e solo il riverbero del ruscello osava sfidare il dominio della stasi, della tensione che il giovane Sith poteva avvertire nell'aria.
La vista, in quelle condizioni, non gli sarebbe stata d'aiuto, ed era proprio la Forza tanto schernita dai suoi aguzzini che si stava rivelando l'arma che avrebbe potuto fare la differenza... Ma per quanto sarebbe stato in grado di conservare le proprie energie?
Al momento non importava: la priorità era sopravvivere, e quella priorità imponeva di acquisire una conoscenza maggiore sul territorio che lo circondava.
Così, l'utilizzo del potere si rivelò effettivamente utile a Jaden. Ad appena pochi metri da lui, nascosto da un groviglio di arbusti che lo nascondeva ad occhi umani ma non a quelli della Forza, il Sith poteva avvertire la presenza di qualcosa di estraneo: era come un corpo inanimato, che non lasciava trasparire alcuna emozione od energia ma che rimaneva fisso, immobile, una macchia di calore che si disperdeva lentamente nell'ambiente circostante.
Se si fosse avvicinato ulteriormente Jaden avrebbe potuto vederlo coi propri occhi ed identificarlo per quello che era: un Rodiano sgraziatamente sdraiato a terra, il volto rivolto verso il basso.
view post Posted: 1/2/2015, 20:37     Abduction - Scontri e Missioni
Il tanto agognato corso d'acqua si rivelò non essere altro che un piccolo ruscello che sgorgava da una fenditura fra le rocce su cui cresceva la vegetazione, e cadeva a terra dopo un salto di circa un metro proseguendo, nel suo flusso, verso valle. Che confluisse dentro un altro corso più grande, o svanisse nelle viscere della terra, a Jaden non era dato saperlo: da quello che poteva vedere il ruscello scorreva schizzando per una distanza relativamente breve prima di essere inghiottito dalla vegetazione sparendo alla vista.
Intorno, il nulla. O meglio nulla che lasciasse presagire la presenza di qualsiasi tipo di civiltà.
view post Posted: 31/1/2015, 16:44     Abduction - Scontri e Missioni
Era un raggruppamento di gente disparato, quello che si stava svegliando e stava uscendo dalle gabbie come Jaden aveva fatto appena pochi secondi prima.
C'erano il Gamorreano dall'aria rassegnata, che si guardava intorno con aria circospetta, ed il Twi'Lek che a giudicare dai movimenti rallentati che stava compiendo per uscire dalla prigione di sbarre doveva essere ancora intontito dalle violenze subite in precedenza. Insieme a quei due compagni di prigionia del Sith c'erano un paio di Rodiani spauriti, un giovane umano che sedeva a terra rimirando il braccio meccanico che portava alla sinistra accanto al quale c'erano due ragazze terrorizzate che non accennavano a separarsi l'una dall'altra, un Wookiee che riempiva l'aria coi suoi versi gutturali, un gruppetto di tre Jawa che si tenevano in disparte osservando tutto coi loro occhietti giallastri, un Mon Calamari che non accennava a voler uscire dalla sua gabbia, una Gungan ancora sotto l'effetto del tranquillante e un Trandoshano che camminava impaziente nell'angusto spazio in cerca di una via di fuga.
Tutti si scambiavano occhiate furtive, senza rivolgersi l'un l'altro la minima parola, lasciandosi sfuggire di tanto in tanto giusto qualche imprecazione o bestemmia, o preghiera rivolta a qualche tipo di entità superiore che li salvasse da quella situazione o che, almeno, potesse spiegarla.

Di colpo, nel bel mezzo del gioco di sguardi e di silenzio, avvenne finalmente qualcosa. In alto su una parete un pezzo di lamiera si spostò, scorrendo lateralmente, e dallo spazio vuoto i prigionieri poterono vedere la figura di un uomo, affiancato da due compari, che si affacciava sulla scena come un oratore che si rivolga alla piazza da un balcone. Uno dei due, Jaden poteva riconoscerlo, era l'omino gracile che sembrava essere il capo del gruppetto dei suoi rapitori.
"Benvenuti!" sghignazzò gustandosi lo spettacolo delle facce atterrite del suoi ospiti. "Benvenuti! Spero vi piaccia la mia ospitalità!"
"Lasciaci andare!" gridò furibondo il Twi'Lek al suo indirizzo, continuando poi in una serie di improperi che disegnarono sul volto dell'uomo affacciato un'espressione di puro gusto. L'altro, quello che Jaden aveva riconosciuto, gli si avvicinò per mormorargli qualcosa all'orecchio.
"Silenzio!" disse poi imperioso, ed il Twi'Lek si zittì.
"Siete stati portati qui per un motivo: il divertimento, mio e dei miei amici, ed il terrore. Il vostro."
Scoppiò in un'altra risata sghignazzante nel silenzio generale prima di riprendere.
"Avrete l'onore di essere le nostre prede in quella che sarà una memorabile caccia. Potreste anche illudervi di riuscire a sopravvivere: renderà tutto ancora più eccitante."
"Eccitati con questo!" urlò all'improvviso l'umano dal braccio meccanico. Lo sollevò all'indirizzo dell'uomo affacciato e dal blaster da polso installato sull'arto partirono uno, due, tre colpi che saettarono nell'aria verso il bersaglio e si infransero sull'invisibile muro energetico che schermava l'apertura, con sommo disappunto del giovane ed enorme divertimento del suo aguzzino.
"Mi piaci, si, tu mi piaci! Forse potrei anche degnarti di una stuprata prima di ammazzarti! O forse potrei essere più interessato alle tue amichette, eh? Due schiavette così non sarebbero male, che dici?"
"Lasciaci andare!" urlò nuovamente il Twi'Lek iniziando a piagnucolare.
L'uomo affacciato assunse un'espressione scocciata. "Sai, forse il mio amico ha ragione. Sei davvero petulante."
Strappò dalle braccia di uno dei compari l'ama che quello teneva in mano, la puntò verso il Twi'Lek che si immobilizzò terrorizzato e sparò. L'istante successivo il cadavere dalla pelle bluastra caracollò a terra con un foro sfrigolante nella testa, fra le grida di rabbia del Wookiee e di puro orrore delle due giovani umane.
"Ecco, andrà esattamente così." sentenziò, ristabilendo il silenzio. "Fra poco vi sveglierete lì fuori e la vostra preoccupazione sarà sopravvivere. Potete impegnarvi. Davvero. Sarà ancora più divertente. Oh, a proposito... Devo ringraziare uno di voi."
Il suo sguardo si spostò su Jaden, adesso, ed esprimeva una pura sensazione di godimento. "Te, credo. Questo piccolo gingillo sarà un bel ricordo di questa giornata."
Mentre pronunciava quelle parole teneva alzata sopra la testa, visibile a tutti, la spada laser del Sith: la agitò con fare bambinesco, arrivando persino ad attivarla e a fendere l'aria col flusso di plasma rosso.
"Bene, ho detto già troppo. Non vi offenderete se vi saluto così. Ma ci rivedremo... Presto."
Con un gesto osceno all'indirizzo delle due ragazze disattivò la spada e disse qualcosa ai suoi scagnozzi: poco dopo l'aria della stanza si riempì di un qualche tipo di gas e, nuovamente, i prigionieri precipitarono nell'oblio.

Per la terza volta in pochi giorni - o forse erano passate solo poche ore, o ancora meno? - Jaden si risvegliò, questa volta nel bel mezzo della foresta.
Non si trovava nella radura dove avevano incontrato il gruppo del Gamorreano, nè tantomeno presso la piattaforma di atterraggio, nè in qualsiasi posto che il giovane potesse dire di riconoscere a prima vista.
Era solo, immerso in un inferno verde fatto di alberi, arbusti, radici, piante di ogni genere. Unica protezione, una veste di stracci laceri che lo faceva assomigliare a un cavernicolo. Ai suoi piedi, un bastoncino con legato un pezzo di carta.
Magari la tua Forza ti salverà?
view post Posted: 28/1/2015, 18:23     Abduction - Scontri e Missioni
Il piccolo Gand sembrò essere divertito dalle parole del Sith. Lo osservò per qualche momento, poi scoppiò in una cacofonia di latrati e grugniti che nella sua specie dovevano equivalere a qualche sorta di risata.
"Guarda guarda, il piccolo Sith si è svegliato?" lo apostrofò quando ebbe smesso di sghignazzare, ma continuando a mantenere un'espressione di puro godimento sul volto insettoide. "Avresti dovuto accettare il cocktail che Tyekk ti ha offerto, ragazzino. Avresti reso le cose più semplici a Tyekk e i suoi amici. Non che importi, vero? Sei qui lo stesso."
Con un ultima risata sghignazzante ritrasse la frusta e la calò addosso a Jaden, colpendolo sul fianco. Al solo contatto dell'arma neuronica Jaden sentì una scarica elettrica pervadergli tutto il corpo, il bruciore intenso che si diffondeva dal punto dove era stato toccato ai muscoli circostanti. Trovarsi sotto i colpi ripetuti di quella frusta, come era appena successo al Twi'Lek, non doveva essere un'esperienza piacevole.
"Quando avrai finito di giocare, Tyekk, potremmo darci una mossa."
La voce seccata dell'umano, che doveva essere il capo del gruppetto, fermò il Gand dal vibrare un secondo colpo. "Certo, capo, Tyekk obbedisce." borbottò sommessamente prima di riporre la frusta al fianco e tornare ad operare con la pulsantiera.
Immediatamente le gabbie si mossero ed il piccolo gruppo iniziò ad avanzare nella vegetazione: seguivano un percorso prestabilito, una specie di sentiero già battuto, e le piattaforme con sopra i prigionieri sfioravano il terreno in silenzio, alle loro spalle.
Il cammino durò quasi un'ora, durante la quale il sentiero si faceva sempre più sconnesso e difficile da vedere, a tratti sparendo nel folto sottobosco.
I tre schiavisti - perchè questo sembravano essere - si scambiavano ogni tanto qualche parola, ma senza intavolare conversazioni: erano più che altro battute occasionali e sporadiche che non li distraessero eccessivamente dal trovare la loro strada.

Dopo un'altra mezz'ora di cammino il sentiero tornò a farsi visibile e, di punto in bianco, superata una svolta, di fronte al gruppo eterogeneo si presentò la vista di una piccola radura, visibilmente artificiale, che staccava dal resto della fitta vegetazione. Rami spezzati e incendiati, radici divelte e zolle di terriccio erano i chiari segni che, al pari della piattaforma, anche quella era un'opera creata da forze estranee a quelle della natura.
Al centro dello spiazzo c'erano altre persone, una dozzina di individui seduti a terra o su qualche ciocco d'albero troncato, e quando Tyekk e compagni li raggiunsero uno di essi si alzò avvicinandosi verso di loro: era un enorme Gamorreano dalla pelle giallastra, coperta solo nelle parti intime e poco più da un sudicio giacchetto di pelle malconcia.
Portava sulle spalle una gigantesca ascia e, con gli occhi porcini, scrutava avidamente i prigionieri.
"Finalmente!" grugnò il Gamorreano visibilmente eccitato. "Ci avete messo tempo tanto. Capo vi aspetta."
Solo allora sembrò accorgersi di un particolare che gli era sfuggito. "Prigionieri svegli. Non bene."
L'umano rispose con una scrollata di spalle. "Capita, ogni tanto. Chiama i tuoi, abbiamo già perso troppo tempo."
Un altro grugnito di approvazione e il Gamorreano tornò verso i propri compagni, che intanto si erano alzati dalle loro posizioni e si stavano avvicinando. Uno di essi impugnava un fucile e, dopo che il Gamorreano gli ebbe detto qualche cosa, annuì.
Alzò l'arma, la puntò verso Jaden e fece fuoco: di nuovo il mondo si fece tutto nero ed il Sith perse i sensi.

Quando si risvegliò, la giungla era sparita, e assieme ad essa tutti gli individui che gli erano stati attorno, da Tyekk al Gamorreano all'umano includendo il Gran e tutti gli altri.
La gabbia era la stessa, ma aperta: una delle quattro pareti era alzata e lasciava raggiungere l'esterno... Che era un ambiente del tutto diverso da quello di poco tempo fa.
Quanto era passato? Minuti, ore, giorni? Se Jaden avesse voluto capirlo dalla posizione del sole o chissà quale altro elemento naturale dovette rimanere deluso, perchè si trovava all'interno di una sorta di salone improvvisato con lamiere e materiali di recupero.
E, ancor più stupefacente, non era solo. Ai lati della sua gabbia ce n'erano altre, tante, almeno una dozzina. Tutte aperte. Tutte con gli occupanti che si stavano appena rimettendo in piedi.
view post Posted: 23/1/2015, 16:06     Abduction - Scontri e Missioni
Fu mentre camminava che Jaden si accorse che c'era qualcosa che non andava.
Inizialmente era una sensazione, un sentore di torpore che poteva benissimo essere dato dal caldo della giornata o dal mare magnum di persone che lo circondavano camminando per la strada. Mano a mano che procedeva, però, quel torpore andò tramutandosi in qualcosa di altro, in un senso di disagio, di affaticamento, di vera e propria spossatezza, finchè il giovane Sith non si ritrovò a camminare faticosamente per le strade di Empress Teta, la fronte ed il corpo imperlati di sudore.
La sensazione di stanchezza opprimente si fece sempre più forte finchè non si diffuse in tutto il corpo, rallentando i movimenti fino a paralizzarli del tutto. Con un ultimo respiro affannoso Jaden scivolò a terra, boccheggiante. Vide per un breve istante il cielo ed il sole accecante sopra di lui, poi più nulla.

§



La nave cargo malridotta stava terminando le procedure di atterraggio. Si avvicinò goffamente ad una rudimentale piattaforma di atterraggio nascosta dal folto di una vegetazione dominata da alberi dalle larghe chiome, e col rumore del metallo che si piega sotto lo sforzo ed il calore finì col posarsi sgraziatamente sulla superficie chiazzata della struttura.
Ci sarebbe voluto un bel coraggio, o una bella inesperienza, per poter definire quella cosa una piattaforma: non era niente di più che un insieme di lastre metalliche saldate le une alle altre per coprire un'area di qualche metro quadrato che altrimenti sarebbe stata dominata da arbusti, radici sporgenti e piante di qualsiasi tipo. La vegetazione, infatti, continuava a dominare incontrastata ad appena pochi centimetri dalla piattaforma improvvisata, che era stata evidentemente posta lì dopo un'opera sistematica di spianamento.
Senza fare troppo caso allo stato disastrato del metallo su cui avrebbero poggiato i piedi, dalla piccola nave cargo uscì un gruppetto eterogeneo di individui.
Alla loro guida c'era un umano, piuttosto gracile, calvo, avvolto in un pesante giaccone che gli ricadeva pesantemente sulle spalle e scendeva giù dalla vita fino quasi a sfiorare le ginocchia. Dietro di lui un Gran dalla pelle rossastra e, per ultimo, il volto celato per metà dal suo apparecchio respiratore, un piccolo Gand.

I tre si guardarono intorno, circospetti. Possedevano tutti delle armi: l'umano aveva una pistola blaster la cui canna emergeva appena dalle maniche del giaccone troppo lunghe, il Gran impugnava saldamente un fucile la cui estremità posteriore era foggiata a forma di una mazza con chiodi sporgenti, mentre il Gand teneva riposta al proprio fianco una lunga frusta neuronica avvolta su stessa.
"Avanti." borbottò l'umano visibilmente contrariato "Siamo già in ritardo. Datti una mossa, Tyekk."
Il Gand non replicò: prese ad armeggiare con una pulsantiera della propria tuta e pochi istanti dopo, dal portello della navetta, due piccole piattaforme fluttuanti fecero il loro ingresso sulla scena. Portavano entrambe delle gabbie: una conteneva un Gamorreano che scrutava l'ambiente circostante con aria rassegnata, come se avesse passato tutto il proprio tempo a cercare una via di fuga che non esisteva; nell'altra c'era un Twi'Lek dalla pelle verdastra che al contrario del Gamorreano continuava a scagliarsi contro le sbarre, scuotendole e spingendole mentre urlava incessantemente all'indirizzo dei tre.
"Tyekk, fallo star zitto." ordinò l'umano, e ancora una volta, senza replicare, Tyekk obbedì. Sganciò la frusta neuronica dal fianco, la distese con un ampio movimento del polso e poi la calò sulle mani del Twi'Lek che sporgevano dalla gabbia. Ci fu un rumore come uno schioccò e il Twi'Lek ululò di dolore, indietreggiando fino a sbattere con la schiena sulle sbarre alle sue spalle. Il Gand non si fermò: si avvicinò ancora di più alla gabbia, calcolò con una rapida occhiata le distanze e distese di nuovo la frusta facendola passare fra le sbarre metalliche fino a impattare sul petto del Twi'Lek. Quello urlò nuovamente di dolore, poi si accasciò a terra e non si mosse più.
"Spero non sia morto." disse impaziente l'umano, con un certo disappunto. "Tira fuori anche l'altro. Il nostro pezzo da collezione."
Quella volta Tyekk sorrise. Ripose la frusta, e tornò ad armeggiare con la pulsantiera finchè dalle nave uscì una terza piattaforma, anche questa recante una gabbia metallica.
Dietro le sbarre, aveva appena ripreso conoscenza un Sith di nome Jaden Yusanis.
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