| ||
Riprese il fucile senza obiezioni. Se quello che il Sith sosteneva era vero, allora era meglio fare in modo che ogni colpo contasse piuttosto che contare su un attacco all'impazzata. Con un ultimo cenno di intesa si avviò nel folto della vegetazione lungo la direzione stabilita e ci volle poco prima che fosse a portata d'udito del bersaglio: li sentiva sghignazzare nei loro linguaggi rochi, e alle risate grasse e sguaiate si aggiungevano di tanto in tanto i gemiti della povera ragazza che continuava ad essere trascinata nella polvere.
Ad un certo punto, i due si fermarono. Jace li teneva sott'occhio, nascosto dietro il fogliame, pronto a cogliere l'occasione giusta, e non dovette aspettare molto prima che il Gamorreano rimettesse in piedi la ragazza e con la grazia tipica della sua razza la legasse ad un albero utilizzando la stessa catena con cui l'aveva trascinata fino a poco tempo fa. In quel momento il cacciatore potè vederla in faccia: era carina, se il volto e tutto il resto del corpo non fossero stati tumefatti dalle percosse e dalla tortura di essere stata costretta a strisciare a terra contro sassi, spine e chissà cos'altro. Dalle risate del Gamorreano e del Trandoshano, così come dalla posizione della ragazza, non era difficile intuire cosa sarebbe successo. Per un attimo, stranamente, nella mente del cacciatore passò una sensazione di ribrezzo. Rimase interdetto: aveva visto scene simili a quella non poche volte, al punto quasi da non farci più caso... Ma di certo non era un bello spettacolo. Se le inclinazioni dei due pirati fossero state diverse, poteva esserci lui al suo posto ed era una prospettiva piuttosto scoraggiante. Pensò di colpo al suo compagno Sith, un istante, e scacciò il pensiero così velocemente come gli era saltato in testa. No: non era una cosa carina per chiunque. Dovevano agire in fretta. Finchè il Gamorreano e il Trandoshano fossero stati occupati avrebbero potuto sfruttare il momento migliore per colpire, ma in cuor suo Jace non se la sentiva di lasciare che abusassero di quella povera ragazza per avere un metodo d'ingaggio più efficace. Avrebbe corso qualche rischio in più, ma di lasciar commettere uno stupro così brutale proprio non ne aveva la forza. Spinse lo sguardo verso il punto dove doveva trovarsi il suo compagno, solo per accertarsi che ci fosse. Aveva detto che avrebbe atteso un'occasione per distrarre il Gamorreano, quindi tanto valeva concentrarsi sull'altro e farlo più in fretta possibile. Sollevò il fucile: la canna brillò per un attimo al riflesso della luce che filtrava fra le fronte, ma il bersaglio non poteva rendersene conto. Trattenne il fiato e fece fuoco. |